Anita, Doppio Volto: tradizione e ricerca, nel piatto e sulla pelle

Febbraio 2021.

Anita ha 35 anni, una laurea in design della comunicazione e una curiosità spiccata, che nel tempo l’ha portata ad osservare e vivere l’attività di famiglia – legata alla produzione del riso nel territorio di Mantova – con occhi nuovi.
Occhi luminosi, alimentati da quel mix incontenibile di coraggio, dedizione, umiltà e incoscienza che spesso permette ai sogni di emergere e diventare realtà.
Occhi ambiziosi, che hanno saputo intravedere proprio nel riso, e nello specifico negli scarti della sua lavorazione, un doppio volto preziosissimo, assolutamente da valorizzare. Come? Attraverso una linea cosmetica che ne sfruttasse le proprietà e attraverso un luogo in cui poterlo conoscere, ammirare e assaporare.
Una bottega legata al passato ma proiettata nel futuro.

Il prima

Anita, 35 enne, nasce a Mantova ma si trasferisce presto a Milano dove trascorre molti anni (ben 14) e dove studia Design della comunicazione con una specializzazione in arte contemporanea.

Dopo la laurea ho avuto l’opportunità di lavorare soprattutto nella grafica editoriale, occupandomi di progetti per la carta stampata. Parallelamente a questo però ho sempre mantenuto un forte legame anche professionale con l’attività di famiglia: i miei genitori infatti, in quel di Mantova, producono riso seguendo l’intera filiera dai campi al prodotto finito, ed hanno sempre avuto bisogno del mio supporto grafico e di comunicazione”.

Anita quindi si divide tra questi due mondi, ma è lavorando a stretto contatto con il riso che scopre di aver voglia di progettare qualcosa di completamente suo.
I miei genitori mi hanno coinvolta spesso anche nei propri contatti commerciali. E queste per me sono state occasioni sempre preziose per ‘espormi’ e per avere direttamente dai clienti, cosa che in agenzia non accadeva perché spesso lavoravo dietro le quinte, feedback senza filtri rispetto al mio lavoro. Nel bene e nel male. E sono state queste occasioni che mi hanno fatto capire quanto fosse importante per me sviluppare un progetto di cui avere pieno controllo. Totale responsabilità”.

Anita allora inizia quasi inconsapevolmente la sua ricerca e trova la vera ispirazione approfondendo alcuni dettagli della lavorazione del riso.
Io sono sempre stata molto curiosa. I processi alla base delle ‘cose’ mi hanno sempre affascinata. E quando ho capito che la lavorazione del riso poteva riservarmi spunti di riflessione che non avevo ancora esplorato ho deciso di tornare stabilmente a Mantova e di dare vita a qualcosa che potesse portare valore alla mia città a partire dal prodotto di riferimento del territorio: il riso, appunto.

Indagando e osservando ho scoperto che nella lavorazione di questo cereale si produce moltissimo scarto, e che questo scarto è in realtà l’ingrediente principale alla base degli estratti di riso che si utilizzano nella cosmesi.
Quello che avevo davanti poteva di fatto trasformarsi da scarto in risorsa e generare un nuovo mondo attorno al riso, associato tradizionalmente alla sola cucina: avevo trovato il punto di partenza che cercavo”.

La ricerca, i contorni dell’idea, la cura dei dettagli..

L’idea di Anita inizia così a prendere forma e ad incanalarsi in modo sempre più preciso.
Quando ho capito che la direzione poteva davvero essere quella mi sono dedicata allo studio e alla ricerca, trovando supporto in particolare in un laboratorio cosmetico – che poi ho scoperto essere uno dei più accreditati in Italia su questo – che mi ha permesso di gettare le basi del mio sogno: creare una linea tutta mia di prodotti cosmetici.
Ma quello che volevo aprire non era ‘semplicemente’ un negozio in cui rivendere questi prodotti. Volevo creare un luogo in cui il riso fosse protagonista in tutte le sue declinazioni e possibilità.

Un ambiente che – attraverso la grafica e il progetto di interni curato direttamente da me – fosse al contempo semplice, minimale ed elegante.
In quest’ottica mi sono mossa anche per la creazione delle insegne, che ho affidato a due artigiane piemontesi tra le pochissime rimaste in Italia in grado di realizzarle a mano su tecniche di primo Novecento (una su ferro e una su vetro).
All’inizio sono stata ‘criticata’ dai commercianti vicini perchè non rispecchiavo le idee canoniche di esposizione di massa dei prodotti (tanti, tutti ammassati), ma la mia scelta personale, più delicata e meno urlata, ha poi raccolto tantissimi apprezzamenti ed è stata a mio avviso vincente, proprio perchè distintiva e davvero in linea con il mio sentire”.

.. E poi, finalmente, la nascita di Doppio volto

La bottega di Anita vede finalmente la luce nel mese di maggio 2019 in uno spazio molto piccolo ma estremamente caratteristico della sua città.

Una delle strade che conducono a Mantova porta direttamente al Palazzo Ducale, in pieno centro. Qui, prima che arrivassi io, c’erano solo una tabaccheria, un bar e un’osteria ma nessun negozio, nonostante il grande passaggio di residenti e (soprattutto) turisti e nonostante la presenza di due vetrine vuote e letteralmente incastonate nel portico del Palazzo, in una posizione bellissima. Queste vetrine, tradizionalmente dedicate ad attività commerciali, erano sfitte da oltre 40 anni, ed io sono riuscita ad aggiudicarmele.

L’ambiente interno non arriva a 20 metri quadri ma è naturalmente diviso in due parti e questo mi ha fatto molto gioco: una l’ho dedicata al riso come prodotto alimentare e l’altra l’ho invece riservata al riso come elemento base per la cosmesi. Anche il nome che ho scelto di dare al mio progetto – Doppio volto – gioca proprio su questa doppia anima, e la struttura del negozio ha saputo rispettarla e valorizzarla”.

Anita raccoglie idealmente l’eredità di chi l’ha preceduta molti anni prima – “l’ultima attività che mi risulta sia passata di qui, e di cui ho trovato alcune tracce in fase di ristrutturazione, è quella di due signore che battevano a macchina le tesi di laurea, circondate dai fiori” – e comincia da qui la sua ambiziosa avventura.

Un prodotto, due volti, infinite possibilità

Come dicevamo, il negozio di Anita è diviso in due parti: una dedicata ai prodotti alimentari e l’altra dedicata alla cosmesi.

Nell’assortimento dei prodotti alimentari rientrano il riso Vialone Nano e Carnaroli prodotti dai miei genitori, risotti in busta o in versione gourmet in vasi di vetro, una speciale versione della tradizionale sbrisolona mantovana realizzata con farina di mais e riso (quindi senza glutine) dolce e salata, la birra artigianale di riso, creme spalmabili e qualche novità tra cui scegliere di volta in volta per le occasioni speciali.
Il riso da me può essere acquistato sia sfuso “fresco” – grazie alla presenza di due silos in atmosfera modificata che ne mantengono inalterate le caratteristiche e le proprietà – che confezionato, sempre dalla produzione di famiglia.

Nell’assortimento dei prodotti cosmetici rientrano invece, al momento, alcuni saponi, l’olio purissimo di crusca di riso (ingrediente principe delle produzioni cosmetiche), delle creme viso, una crema corpo e una crema mani”.

I prodotti cosmetici di Anita, oltre che in negozio, stanno incontrando l’interesse di centri estetici, farmacie e anche del settore alberghiero.

Essere un negozio fisico ai tempi dei social

Anita racconta e promuove il suo progetto attraverso il web e i social (facebook e instagram) da quando l’ha avviato, ma ha di questi strumenti un parere in parte in controtendenza.

La comunicazione online è sempre stata un elemento importante per me e che mi ha dato fin da subito – inaspettatamente – un riscontro importante anche in termini di vendita.
Al momento però non ho un e-commerce e ho deciso di aspettare ad implementarlo, perchè la tipologia di prodotti che tratto non è semplice da spedire (uno su tutti il riso sfuso) e spesso genera più problematiche che vantaggi. Oltre a ciò, personalmente credo che quella della vendita online non sia necessariamente la soluzione a tutti i mali, come spesso si crede. Certo, il momento contingente è particolare e anche io mi sono attrezzata per affrontarlo, ma l’intento che voglio portare avanti è quello di un ritorno profondo al locale, al negozio fisico, a quella componente di anima che solo in presenza possiamo davvero trasmettere e raccontare. Io e la mia attività adesso abbiamo bisogno di nutrirci di queste dinamiche. Di queste relazioni”.

Chi frequenta Doppio volto

I clienti di Doppio volto sono soprattutto turisti sopra i 40 anni.
Persone curiose e attente, con cui si riesce sempre a dialogare e ad approfondire molte questioni legate all’alimentazione e alla cura di sé. Creando connessioni che poi resistono anche successivamente: non a caso molte delle spedizioni che ho effettuato nell’ultimo periodo erano indirizzate proprio a loro”.

Solo in un negozio fisico può succedere che

Il mio negozio ha due porte molto particolari che non ho potuto convertire a vetrine perché la sovrintendenza non me lo ha permesso. Per questo motivo, fin dal primo giorno ho deciso di sfruttarle creando un pannello con la spiegazione del mio progetto. Un pannello che all’inizio pensavo di cambiare periodicamente, ma che poi ho lasciato perché davanti a lui si sono svolte scene sorprendenti: sono infatti tantissime, le persone che ogni giorno si fermano a leggerlo e a studiarlo. Se poi ad intercettarlo sono famiglie con bambini la permanenza è ancora più lunga e quasi sempre le dita vengono puntate sul vetro a seguire il percorso e a raccontare ai bimbi cose per loro mai viste: il riso vero!”.

Per approfondire:
www.doppiovolto.com
Doppio volto è su facebook e instagram

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